In Italia la crescita dei Discount è favorita principalmente dalla crescita dei freschi

CibusLab

Nel mese di agosto, le categorie dei freschi hanno incrementato le vendite rispetto al pari periodo del 2019, soprattutto grazie ad un formato di vendita.

I freschi, sia a peso imposto che a peso variabile, nel mese di agosto sono cresciuti rispetto al pari periodo del 2019 del + 1,2%, quindi in maniera men che proporzionale rispetto alla crescita della GDO nella sua totalità. Va, però, specificato che il dato è una media scaturita dall’insieme delle prestazioni dei diversi formati di vendita: nel dettaglio il discount è cresciuto incrementando del +6,4% sul pari periodo del 2019, seguito dai superstore con il +2,3% e dai supermercati con il +1,1%.

La contrazione ha invece coinvolto il fatturato del libero servizio (-2,7%) e ancora più fortemente quello dell’iper (-4,2%).

In pratica se si dovessero considerare le vendite dei supermercati, ipermercati e libero servizio il risultato sarebbe quello della parità sull’anno precedente, il balzo in avanti è stato determinato dalla forte spinta che sta apportando il discount alle vendite della macro categoria.

Il formato di convenienza cresce, guadagna quote di mercato sui concorrenti diretti ed i freschi sono uno dei principali driver di questa evoluzione. In pratica fatte 100 le vendite dei freschi in tutto il mass market retail, il canale supermercati occupa oltre il 43% delle vendite, quindi indicativamente la quota che il formato occupa nel totale negozio.

Però il 19,7% delle vendite totali sono prodotte dai discount, ciò significa che la quota di mercato nazionale e quella dei freschi sono perfettamente in linea, di conseguenza l’incidenza realizzata dai canali tradizionali tra le vendite a peso imposto e quelle a peso variabile sono eguagliate dai discount che non si avvalgono, per la maggior parte, dei banchi serviti.  A seguire il libero servizio vale il 13,4%, il superstore il 13,8% e l’iper il 9,8%.

Premesso quanto sopra, come prevedibile i primi otto mesi dell’anno hanno generato un importante incremento dei fatturati in tutte le categorie dei freschi. L’inflazione ha supportato sicuramente tale andamento, ma la crescita c’è comunque stata ed è stata generata dagli eventi che abbiamo vissuto e questa non è una novità.

Nei primi otto mesi del 2020 i freschi, nel totale dei formati di vendita, sono cresciuti del +5,9% E’ spiccato il clamoroso incremento del discount con il +11,1% ma sono cresciuti fortemente anche il libero servizio (+7%) e i super (+6,6%), ed anche il formato del superstore ha realizzato un buon incremento, pari al +2,6%. E’ evidente come l’IPER con un decremento del -2,9% sia ormai oggettivamente sofferente e nonostante questa contrazione, l’insieme dei formati iper+super+libero servizio è cresciuto del +4,7%.

Le singole categorie

All’interno delle singole categorie nel mese di agosto è spiccato il forte incremento della pescheria con il +8,8%. La salumeria è cresciuta del +3%, i formaggi del +2,3%, la frutta e verdura del +1,6% e anche se leggermente, la macelleria con il +0,5%.

In forte contrazione il pane e dolci (-6,7%) così come la gastronomia (-2,4%). Queste due ultime categorie soffrono dal principio dell’anno infatti la prima, nel confronto delle prestazioni 2020 vs 2019 nei primi otto mesi dell’anno, ha perso il -8,4% e la seconda il -6,1%.

Il 2020, complice anche l’inflazione dei primi sei mesi dell’anno, ha visto grandi incrementi delle vendite nelle categorie dei formaggi con il +10,2%, la macelleria con il +8,2%, frutta e verdura con il +6,7% e per la pescheria e salumeria con il +6,5%.

In conseguenza di queste dinamiche oggi la frutta e verdura pesa il 30% delle vendite di tutti i freschi e freschissimi, la macelleria il 22,1%, i formaggi il 17,8%, il 15,8% la salumeria, il 6,2% il pane e dolci, il 4,1% la gastronomia e il 4% la pescheria.

 

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