Vicenzi: comunicazione e packaging per l’export
Programmi e strategie dedicate per l’internazionalizzazione
Sono numeri in continua crescita quelli dell’export di Vicenzi Industria Dolciaria. Una voce che nel 2020 valeva il 30% sul fatturato totale da 124 milioni di euro della storica azienda veneta, presente sugli scaffali dei più importanti mercati internazionali. Un risultato frutto dell’importante lavoro di promozione fatto anche all’estero grazie alle più importanti certificazioni (fra le quali kosher, halal e gluten free), quindici linee di produzione automatizzate e soprattuto un dipartimento marketing molto strutturato. Strategie illustrate da Simona Merolla, Export Marketing Manager di Vicenzi, nel corso del workshop di Cibus Lab e Gdo News “La tradizione italiana dei dolci e delle ricorrenze: prospettive e criticità”.
“Facciamo del nostro meglio per soddisfare le esigenze dei consumatori in tutto il mondo – ha affermato – e per aumentare il nostro fatturato con una presenza strutturata anche fuori dall’Italia. Questo anche grazie al solido rapporto con i nostri distributori che aiutiamo con programmi e strategie dedicate, un forte backoffice e un reparto logistico in grado di servire i nostri clienti nel migliore dei modi. Abbiamo anche un’area export che controlla diverse parti del mondo e finalmente una filiale specifica negli Stati Uniti per soddisfare tutte le esigenze delle aree commercializzate. Negli Usa, così come in Cina e Germania abbiamo puntato anche su social network e creato pagine Web. Siamo arrivati nei paesi e nelle catene più importanti”.
Dall’America, al Medio Oriente e fino all’Est asiatico il celebre logo ‘Matilde Vicenzi’ rappresenta quindi la pasticceria italiana ma anche alcuni dei suoi scorci più affascinanti come Roma, Venezia e le Cinque Terre raffigurati sulle speciali confezioni metalliche. La diversificazione del packaging rappresenta infatti un altro valore aggiunto nella politica estera del brand, come nel caso dei “Season’s greetings” per le feste o le ricorrenze religiose. O ancora le particolari scatole di millefoglie – fatte dai 192 strati di pasta – che possono essere personalizzate a seconda della festività.
“I nostri grafici – ha evidenziato Merolla – hanno disegnato confezioni specifiche per ogni occasione come “Happy Diwali tin” per la festa che si tiene in India a inizio novembre. Oppure quella per il Qatar National day o l’altra festività araba Eid ul-fitr, il Dia de la Madre per il Cile e la Festa della Luna in Cina. Molto apprezzata è anche la scatola realizzata per l’Eid Mubarak, la più importante del Middle East che celebra il periodo del ramadan che inizia ad aprile e finisce a metà maggio. Siamo entusiasti di sapere che molte famiglie usano questo prodotto italiano per celebrare ricorrenze così importanti, persone che vivono molto lontano da noi, culture diverse dalla nostra che apprezzano ‘Matilde Vicenzi’ e la sua storia. Come nel caso del packaging che ha sul retro la ricetta dell’Om-Ali, uno dei dolci più importanti nel mondo arabo che può essere fatto anche con uno dei nostri prodotti. Per noi è motivo di orgoglio poter essere sempre più vicini ai nostri clienti internazionali e alle loro culture, ed esserci nelle loro feste principali”.
Anche non religiose come nel caso del “Tiramisù day” sentitissimo negli States e irrealizzabile senza i classici savoiardi Vicenzi. “Altro assortimento molto vario – ha sottolineato la manager – è quello delle confezioni stagionali che come quelle di metallo hanno l’obiettivo di rimanere nelle case ed essere riutilizzate come contenitori, così che ogni giorno le persone possano vedere il nostro brand”.
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(Export Marketing Manager – Vicenzi Industria Dolciaria)
Ma il respiro internazionale dell’azienda non si limita al packaging o al marketing visto che Vicenzi sta puntando sempre di più anche sulla sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. “Dopo quello del 2019 abbiamo da poco pubblicato il nostro nuovo report che ribadisce il nostro impegno sulla riduzione dell’impatto ambientale e il raggiungimento di importanti obiettivi. Nei prossimi due anni – ha detto Merolla – vogliamo ridurre del 25% l’uso della plastica promuovendo l’utillizo di monomateriali al posto del multimateriale, riducendo il più possibile l’overpackaging e utilizzando imballaggi sostenibili. Attualmente ad esempio tutta la gamma Grisby usa carta riciclata mentre togliendo un involucro abbiamo ridotto del 30% la plastica nelle confezioni “Vincenzovo”.
Idee che riguardano anche la qualità delle materie prime: “Entro il 2023 – ha assicurato – vogliamo arrivare al 100% di uova ruspanti per la nostra produzione, mentre per lo zucchero vogliamo arrivare a coprire il 30% del fabbisogno totale con una fornitura italiana certificata. Infine abbiamo investito oltre 20 milioni di euro nella modernizzazione di ogni impianto e nei sistemi di automatizzazione. Vogliamo essere i migliori della classe – ha concluso – in un ambiente molto competitivo nel quale i nostri player sono molto aggressivi e ben strutturati. Il nostro obiettivo è garantire sempre qualità e coerenza dei prodotti”.
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