Delhaize e le strategie sui caseari italiani
Heroen Bruggeman buyer di Ahold Delhaize: ecco le nostre strategie sui prodotti italiani
Anche in Belgio il prodotto italiano è sinonimo di qualità e i suoi consumatori si affidano volentieri a ciò che arriva dal nostro Paese. In particolare per quanto riguarda le eccellenze casearie che vengono distribuite capillarmente da Ahold Delhaize, uno dei più grandi gruppi di rivendita alimentare leader sia nei supermarket, sia nell’e-commerce e all’avanguardia del commercio sostenibile. Nata nel 2016 dalla fusione di Ahold e Delhaize, la società olandese con sede a Zandaam ha ventidue insegne che presidiano il mercato europeo con 6.500 negozi in undici paesi. Un brand che opera in 16.700 alimentari, specialmente negozi, ma molto forte anche su consegne a domicilio online e asporto, lavorando con i migliori brand locali con un canale settimanale di oltre 54 milioni di clienti da Europa, Stati Uniti e Indonesia.
Una realtà quella di Ahold Delhaize che nel 2020 ha fatturato 74,5 miliardi di euro e di cui Heroen Bruggeman – Senior Category Manager della categoria dei formaggi e delle carni per il Belgio – ha parlato nell’ambito del programma LIVE di Cibus Lab dedicato a latte e suoi derivati, in particolare nella parte del programma riservata ai retailer stranieri e alle esportazioni italiane.
“I prodotti caseari continuano a occupare una grande fetta del totale delle vendite – ha spiegato – perché da un lato il formaggio fornisce nutrimenti specifici come vitamine e calcio; dall’altra grazie al sistema Nutriscore che etichetta la produzione sulla base degli aspetti salutari e la quantità di consumo giornaliera consigliata, il “Now and bio” tiene sotto controllo la relazione fra grassi e sale. Se ne vende molto – ha affermato – perché ha due caratteristiche fondamentali: è ricco di gusto e ha un sapore specifico. Per noi è un prodotto strategico”.
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(Senior Category Manager – Ahold Delhaize)
Per quanto riguarda i formaggi locali Ahold Delhaize importa fino all’80% dall’Olanda, ma anche da Francia, Italia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, con alcune sotto categorie di rilievo: 85% di formaggi duri Gouda e Parmigiano, 50-60% di media consistenza dal Belgio e il 90% di quelli molli dal mercato francese.
“Stanno crescendo con numeri a doppia cifra organico, senza lattosio e vegani – ha osservato il manager – perché i consumatori fanno sempre più attenzione agli aspetti nutrizionali e in quest’ottica stiamo cercando di lanciare una vasta gamma di diversi formati caseari (duro, semi-duro, molle e bianco) con specifiche che vendiamo maggiormente in Italia e Francia”.
Detto del nostro Paese verso cui il mercato guarda principalmente al prodotto di qualità, il Belgio è invece diviso in due sulla ricerca della territorialità con lingua e costumi che influenzano il consumo di formaggi. “C’è infatti un largo utilizzo quotidiano sul pane – conclude Bruggeman – come le fette di Gouda, ma anche una grande varietà a disposizione del vero consumatore legato all’IGP, a cui è dedicato il brand “Taste of inspiration”, perché sa riconoscere le differenze e, cercando qualcosa di speciale, non si accontenterà mai di ciò che sta sotto il top. Questo tipo di clientela si trova più nella zona Sud del Paese”. Piccole grandi differenze di gusti e tipologie alle quali l’azienda riserva massima attenzione per continuare a crescere e consolidarsi fra i migliori player.
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