Kadewe e le opportunità dei nuovi trend
Packaging, qualità ed innovazione per performare sul mercato tedesco
“Vorrei incoraggiare gli italiani a prendere maggiorente in considerazione innovazione e modernizzazione. Rimanere fedeli ai propri valori e alla propria storia è sempre una sfida, ma allo stesso tempo penso sia molto importante anche stare al passo con i nuovi trend”. Questo il consiglio di Lisa Zheng, confectionary buyer per il colosso berlinese Kadewe, intervenuta nel workshop di Cibus Lab e Gdo News “La tradizione italiana dei dolci e delle ricorrenze: prospettive e criticità”.
Con i suoi 60mila metri quadrati, oltre 380mila articoli e quarantamila visitatori al giorno Kadewe, (da Kaufhaus des Westens, “il grande magazzino dell’Ovest”) è un vero e proprio paradiso dello shopping dove ovviamente non mancano i prodotti provenienti dal nostro Paese.
“L’assortimento dolciario per noi è strategico – ha osservato – perché essendo un grande magazzino puntiamo sempre ad avere una clientela ampia che vogliamo soddisfare in ogni sua esigenza. Il confectionary è quindi cruciale perché è un ‘lusso accessibile’ che ognuno può concedersi in ogni occasione. Con una piccola somma è possibile regalarsi un momento di piacere o prendere un pensiero per qualcun altro. È quindi la seconda categoria di vendita al dettaglio più grande che abbiamo ed è anche l’unica che offriamo in tutti i tre punti Kadewe. In questo contesto – ha aggiunto – la produzione italiana è molto importante, offre una vasta gamma di prodotti ed è fra le prime cinque che importiamo con Regno Unito, Svizzera, Belgio e Francia. La quota più ampia ovviamente riguarda i marchi tedeschi. Questi, insieme a quelli austriaci, sono gli unici indicati in modo specifico perché sappiamo che molte delle persone che vengono da noi sono visitatori o turisti che cercano prodotti della Germania in generale da portare a casa. Abbiamo un solo angolo speciale dedicato ai prodotti berlinesi mentre gli altri sono nella sezione dedicata”.
Scaffali sui quali ovviamente non mancano i dolci delle ricorrenze: “Colombe e panettoni sono molto venduti a Natale e a Pasqua – ha confermato Zheng – il confectionary italiano è ben rappresentato anche se vorremmo fare qualcosa di più nella sezione dessert, magari con i cannoli. Questa per noi sarebbe una sfida perché dovrebbero essere sempre freschi e di ottima qualità e andrebbero venduti rapidamente. Noi però siamo sempre aperti a nuove soluzioni”.
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(Buyer Food – The KaDeWE Group GmbH)
Quanto allo spazio per nuove produzioni della Penisola ha sottolineato: “I tedeschi sono molto sensibili ai prezzi quando si tratta di cibo e il confectionary è una categoria che ha anche prezzi molto bassi rispetto a vino o altri prodotti quindi il costo resta un motore principale. La qualità è allo stesso tempo un aspetto fondamentale perché chi entra da noi cerca sempre qualcosa di speciale ma conta molto anche il packaging che può fare la differenza perché se il cliente non conosce quella marca la prima cosa che nota è la confezione. Rispetto ad altre nazioni l’Italia può vantare tradizione e un patrimonio prezioso nell’ambito dolciario oltre a un’offerta diversificata che potrebbe essere valorizzata di più. È importante conoscere le tendenze, fra i vostri prodotti ad esempio ci sono gli amaretti che sono privi di glutine per natura ma penso che molte persone non se ne siano nemmeno accorte. Dettagli che ora sono importanti per i clienti e che possono innovare un contesto tradizionale senza snaturarlo. Possono anche attirarne di nuovi – ha concluso – visto che i giovani in particolare sono molto attenti ad argomenti come vegan, free from o fair trade. Particolari che stanno diventando sempre più importanti anche nel confectionary”.
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