Più formaggi sulla tavola della Pasqua 2024, mentre i gelati anticipano l’estate
La festività mobile della Pasqua, caduta quest’anno il 31 marzo (rispetto al 2023 in cui si è celebrata il 9 aprile), rende necessariamente difficile confrontare i numeri relativi alle vendite Food & Beverage nel 2023 e 2024, soprattutto per alcune categorie. Dalle uova di cioccolato alle colombe, nei carrelli della spesa in Italia – nel mese di marzo fino a Pasqua – sono finiti prodotti da ricorrenza per un valore totale di 519 milioni di euro, seguiti dalla drogheria alimentare, che ha registrato vendite pari a 2.924 milioni di euro.
Sempre più formaggi sulla tavola delle feste
Insieme a prodotti da forno e cereali, le cui vendite in valore raggiungono quota 387 milioni di euro a marzo 2024, anche i formaggi sono stati scelti da tanti italiani per la tavola delle feste, totalizzando 363 milioni di euro alle casse. Un andamento simile delle vendite di questo prodotto, in grado di rappresentare in modo efficace l’italianità e quindi le tradizioni dei diversi territori, si era registrato anche nel periodo natalizio. I costi relativamente contenuti delle referenze di questa categoria hanno contribuito ai risultati complessivi.Anche per la Pasqua, dunque, gli italiani hanno dimostrato di gradire il formaggio come complemento importante del pranzo e delle occasioni conviviali della ricorrenza.
Al netto delle date molto diverse in cui è stata celebrata la Pasqua, rispetto al 2023, la categoria ricorrenza ha comunque palesato qualche leggera difficoltà, proseguendo a livello macro una tendenza inaugurata già da un paio di anni.
Il caldo anticipato di aprile spinge le vendite dei gelati e modifica il carrello della spesa
Con la Pasqua caduta esattamente alla fine di marzo, nel mese di aprile 2024 i carrelli della spesa si sono non soltanto alleggeriti proprio dei prodotti da ricorrenza, ma anche fortemente diversificati nella varietà e quantità.
I dati Circana, infatti, evidenziano in aprile un calo delle vendite dell’alimentare confezionato del -6,9%. Oltre ai prodotti delle ricorrenze, spariti giocoforza dagli scaffali, diminuiscono anche le richieste di condimenti freschi (-23,3%) e in misura minore di prodotti del comparto drogheria alimentare (-12,3%).
I prezzi complessivamente scendono del -3,6%.
Particolare attenzione merita il rallentamento anticipato della pasta di semola, che negli anni precedenti non si era verificato prima dell’estate; l’argomento è stato affrontato anche nel corso di un recente Cibus Lab, che ha visto sul tavolo le ragioni – spesso per nulla coincidenti – di industria e distribuzione, in merito a volumi, marginalità e allo scottante tema del “giusto prezzo”. Bisognerà, comunque, attendere l’andamento del comparto nei prossimi mesi per capire gli sviluppi.
Da evidenziare, invece, un comportamento interessante delle vendite a valore dei gelati, con un risultato alle casse che va oltre l’8% in più rispetto al 2023; bene anche la performance di yogurt e similari (+6,8%). Tra le cause principali di questi incrementi si può considerare l’ondata di caldo record, che – secondo il CNR – ha configurato il mese di aprile 2024 come il nono più caldo dal 1800.