Il prodotto DOP-IGP come ingrediente di qualità: nuove opportunità di collaborazione tra consorzi e industria alimentare

Cibus 2024

Il convegno “IG4Ingredients” a Cibus 2024 ha approfondito il tema della collaborazione virtuosa che si può instaurare tra Indicazioni Geografiche e industria alimentare, presentando dati e casi concreti oltre a un focus sulle normative.

Le Indicazioni Geografiche (IG) rappresentano un elemento fondamentale per la promozione e valorizzazione dei territori, ma cosa succede quando questi prodotti sono utilizzati all’interno della lista degli ingredienti di referenze alimentari mass-market e promossi sul pack? A Cibus 2024 il tema della sinergia tra DOP-IGP e industria Food & Beverage è stato al centro del convegno “IG4Ingredients. Indicazioni Geografiche e Industria alimentare: nuove opportunità di collaborazione virtuosa”.

Consumi mainstream in arretramento, continuano a crescere i prodotti DOP

I consumi mainstream nel 2023 hanno subito un netto rallentamento. La rilevazione del transato alle casse nel circuito GDO Italia mette a referto un calo dell’1.7% delle vendite a volume, a fronte di una netta lievitazione di quelle a valore, il cui incremento supera gli 8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. In un contesto così incerto e complesso, nel quale le spinte inflattive hanno dominato la scena, i consumatori hanno adottato modifiche talvolta drastiche ai loro comportamenti come modalità di autodifesa del loro potere d’acquisto. I prodotti DOP – forse meglio di altri – si sono distinti per la loro capacità di interpretare la domanda di qualità, benessere, giusto prezzo e sicurezza emersa dal mercato. Le vendite a volume di prodotti DOP sono così aumentate dell’1,6%, in contrasto con la media di mercato e a dispetto dei prezzi al pubblico in forte crescita, come dimostra il +9,1% registrato dalle vendite a valore.

IG4Ingredients: quando il prodotto DOP-IGP diventa ingrediente d’eccellenza

La crescita del mercato delle DOP non è passata inosservata al mondo dell’Industria di marca, spingendo tante imprese a rivedere la lista ingredienti dei loro prodotti trasformati, lanciandone sul mercato di nuovi, contenenti al loro interno prodotti assistiti da una indicazione geografica.  Durante Cibus 2024, un’indagine NielsenIQ  ha preso in esame 121 prodotti di categorie diverse che all’interno hanno ingredienti DOP e/o IGP e li ha messi in relazione con i risultati di vendita medi dei prodotti mainstream di pari categoria.

In particolare, i prodotti che utilizzano ed evidenziano in etichetta la presenza di ingredienti DOP e IGP hanno avuto una crescita del 14,7% in valore e del 9,6% in volume, evidenziando un trend positivo nell’uso di queste certificazioni come stimolo per l’acquisto. Tra le categorie analizzate, si segnalano sughi e condimenti, pasta fresca e frozen, che registrano crescita double digit a volume e a valore. Ciò è dovuto in parte ai tanti lanci di mercato concentratisi nell’ultimo periodo, ma è indubbio che in queste categorie l’attrattività del prodotto DOP e IGP verso il consumatore dia il suo meglio. Quali sono gli ingredienti che registrano le migliori performance in vendita? Questa speciale classifica è guidata da tre capisaldi del nostro settore dairy: Parmigiano Reggiano DOP, Grana Padano DOP e Gorgonzola DOP. Molto interessante il caso della Patata del Fucino IGP e del Basilico Genovese DOP, due prodotti che hanno performato particolarmente bene quando usati in coppia. Casi come questo rafforzano la tesi che il gioco di squadra tra industria di marca e consorzi di tutela consenta di aprire nuove e redditizie strade per la promozione in Italia e all’estero delle nostre eccellenze nazionali.

Nuove normative europee: quel che funziona non si cambia!

I consorzi di tutela delle IG sono fondamentali per monitorare e garantire la qualità nelle collaborazioni con l’industria alimentare, portando a innovazioni importanti come l’adozione di pratiche sostenibili e l’incremento della tracciabilità dei prodotti. La recente riforma europea prevede un rafforzamento del ruolo dei consorzi, inclusa la notifica preventiva dei nuovi prodotti da parte delle industrie alimentari comunitarie.

Il Parlamentare UE prof. Paolo De Castro ha illustrato le opportunità del nuovo Regolamento UE sulle Indicazioni Geografiche, che punta a rafforzare il ruolo dei Consorzi di tutela, garantendo la denominazione e promuovendo la corretta concorrenza tra gli operatori industriali.

Il prof. De Castro ha anche dato vita a un fuori programma, chiamando sul palco l’europarlamentare spagnola Mazaly Aguilar, che ha raccontato un retroscena dei lavori parlamentari: la riforma fortemente voluta da lei, De Castro e dall’europarlamentare portoghese João Onofre è stata ispirata al motto “Quel che funziona non si cambia”, volto a rimarcare l’esigenza di maggiori tutele per consorzi e produzioni d’eccellenza, più che di una revisione totale delle loro norme regolatrici.

L’importanza di proteggere le IG

Particolarmente interessante l’intervento, nel corso del convegno, di Riccardo Deserti, presidente oriGIn, che ha messo in luce casi di comportamenti non corretti da parte di aziende che hanno utilizzato il nome IG in modo improprio.

In uno di questi casi, l’intervento di oriGin Mondo ha permesso di fermare la distribuzione di una famosa birra. Le bottiglie riportavano in etichetta la dicitura “birra aromatizzata alla Tequila”, senza far menzione alla IG dalla quale è assistito il famoso distillato messicano, né dare sufficienti garanzie in merito alle quantità di Tequila utilizzata. Il caso, che ha condotto alla riscrittura totale dell’etichetta, permette anche di chiarire due concetti, spesso poco percepiti nel settore:

  1. la regolamentazione delle IG non è una gabbia protezionistica di pochi prodotti locali, ma un vantaggio a tutela e promozione di tutti i prodotti d’eccellenza, anche extra-europei;
  2. il sistema europeo tutela dai tentativi di contraffazione non soltanto i produttori d’eccellenza, ma anche le aziende industriali che collaborano con i consorzi alla realizzazione di prodotti trasformati o complessi, dotati quindi di una loro “unicità” e specificità.

Come le aziende possono trarre beneficio dall’utilizzo di ingredienti DOP e IGP

Le case history presentate nella seconda parte di “IG4Ingredients” hanno dimostrato il successo delle collaborazioni tra i consorzi di tutela delle IG e le grandi aziende alimentari, evidenziando il futuro dell’alimentazione in direzione di una sempre maggiore ricerca della qualità da offrire ai consumatori e promuovendo allo stesso tempo il patrimonio gastronomico italiano.

Tra i relatori di quest’ultima parte del convegno, Giorgia Favaro, amministratore delegato di McDonald’s Italia, Marco Tambini del Group Supply Chain di Barilla e Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano DOP.

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